Lunedì, poiché le diete iniziano sempre di lunedì, ho deciso di dare un taglio alle grandi abbuffate. Armata di ferrea, inossidabile volontà, mi sono alzata di buon’ora (pressappoco alle 10), ho fatto circa 5 minuti, beh, facciamo 2 minuti e mezzo di faticosissimi esercizi ginnici, con la finestra aperta (che audace!), ho ingollato in fretta un caffè, con dolcificante naturalmente, e lanciando occhiate di disprezzo alle brioche con la nutella sono uscita per una salutare passeggiata”mattutina”. Sul pianerottolo mi sono quasi scontrata con la mia vicina, magra come un’acciuga che mi fa: - Maria, hai proprio gli occhi foderati di prosciutto stamattina! In ogni caso, mia cara, capiti proprio a fagiolo! Volevo bussarti ieri sera per raccontarti le ultime novità, ma mi sono accorta che era tardi. Sai, finalmente il mio Camillo è cascato come una pera cotta! (Ohi ohi ohi!). Mi ha portato a ballare in un localino molto intimo e, mentre sorseggiavamo un drink, rosso in faccia come un peperone, mi ha chiesto di sposarlo! Sai, ho pensato alla sua pancetta da commenda, ma anche ai soldi che spende come fossero noccioline (ancora!), e poi gli ho detto: - Tesoro, non star lì come un carciofo! (dagli), dammi un bacio, certo che ti sposo! - Capperi- ho risposto io. Mi è scappata, ma con i peperoni ci stanno di un bene! Anche il mio stomaco ha partecipato all’entusiasmo generale con dei gioiosi o meglio, dolorosi gorgoglii e così ci siamo salutate. Mi sono diretta a passo di carica verso i giardinetti, pensando di dar da mangiare, visto che non potevo farlo io, almeno alle oche nel laghetto, con la speranza di non incontrare più nessuno che mi facesse discorsi con spunti mangerecci. Appena arrivata, travolta da un’insolita debolezza, mi sono accasciata sulla prima panchina che ho visto, pensando che la vecchietta che già vi si trovava accomodata fosse innocua. Ma la sorridente e magrissima ottuagenaria mi ha subito apostrofato: -Buongiorno, è la prima volta che viene qua? Sa, io ci vengo tutte le mattine, purtroppo con l’autobus, dato che abito un po’ distante. Un tormento, sa, pigiati come sardine, arrivo qui che mi sento le gambe di ricotta. Ma poi mi siedo al sole e tutto passa! A proposito, lei s’intende di maglia? Ho scordato come si fa il punto riso. – Miei cari, avevo lo stomaco che si rivoltava e brontolava come un vulcano in eruzione, ho borbottato all’ineffabile vecchina un – Piacere d’averla conosciuta! – e sono balzata via. Mi sono incamminata lungo uno dei vialetti e in chi m’imbatto? In due fidanzatini che litigano! – Sei proprio una zuppa – gli dice gentilmente lei – E tu non capisci un fico – ribatte affettuosamente lui. Ragazzi, le gambe mi tremavano sempre più e la testa mi girava vorticosamente, procurandomi visioni di godurie come gnocchi, cannelloni, patatine fritte e torte di panna. Con la forza della disperazione mi sono trascinata verso casa, decidendo, coraggiosamente, di chiudermi dentro per il resto della giornata, con la sola compagnia della TV e del frigo desolatamente vuoto. Ho salito coraggiosamente tutte le scale a piedi ed ho chiuso a chiave la porta, lasciando fuori tutto il resto del mondo abbuffone e sregolato. Ho fatto numerosi esercizi di respirazione sul tappeto per riprendere il controllo di me stessa e mi sono distesa sul divano esausta e sbuffante come una locomotiva. E il mio sguardo dove si è fissato secondo voi, dove si è fissato?Su di una splendida natura morta con mele, pere, arance, e chi più ne ha più ne metta! Cercando di fare il vuoto nella mente ho acceso la TV. Ehi, ehi, un bellissimo film filone gangster. Inseguimenti, sparatorie, bum bum. Scena: l’eroe in una stanza legato come un salame (mi è scappata di nuovo!) e il cattivo che, con aria truce, gli sibila: - Ehi Joe, se solo accenni a muoverti, ti riduco in polpette! – (ohi, ohi, ohi!). Scena successiva: la biondina, donna di Joe e l’amico carissimo irrompono nella stanza, proprio quando il cattivone sta per sparare, come dire il cacio sui maccheroni (eccomi di nuovo) e salvano capra e cavoli liberando l’eroe e atterrando il brutto ceffo. – Oh, tesoro – dice la biondina – Mentre correvo qui mi sentivo il latte nelle ginocchia, disperavo di arrivare in tempo per salvarti! Meno male che ho incontrato Frank! Lo sai, lui è prezzemolo ogni minestra, (ahi, ahi!) e una volta tanto questo ci è tornato utile. – E mentre il volenteroso Frank si sta rendendo ancora più utile legando il malvivente, Joe sussurra alla pupa: -Bambola, prendiamo due piccioni con una fava (dagli) così tagliamo la corda e ci liberiamo del terzo incomodo.- Si avvia come un razzo, sbattendo l’occhio contro lo stipite della porta e la bionda gli mormora: -Non fa nulla micione mio, ora andiamo da me e ci mettiamo sopra una bella bistecca (svengo!) e poi ce ne andiamo in un localino dove suonano un ritmo “salsa” davvero al bacio! –Esasperata, sfiorando già l’idea del suicidio, ho spento la TV e ho cominciato a passeggiare per la casa come un leone in gabbia (affamato!), poi ho deciso di distrarmi ascoltando un po’ di musica alla radio, mi sintonizzo su una rete nazionale e mi becco un bel revival: -Lei aveva un mazzolin di fior, e le fragole sul cappellino…. – Oh no, no! Sposto immediatamente su un’altra stazione e sento il dj che, come una mitragliatrice m’informa che saranno trasmessi un brano di Zucchero e una melodica canzone di Mango. Ormai sull’orlo di una crisi isterica, di panico, di fame acuta, cambio per l’ultima volta e la simpatica, ironica voce della Laurito mi spiega che tutto al mondo si addolcisce con un babà. E’ troppo, è decisamente troppo! Ormai in preda alla disperazione, mantenendomi la pancia squassata da fitte dolorose, mi catapulto accanto al telefono, riesco, dopo alcuni tentativi, a staccare la cornetta, faccio il numero della pasticceria all’angolo ed ordino con voce flebile: -Un buffet completo per 10 persone al 45, prego! – Il primo giorno di dieta va festeggiato degnamente!!!!!!! 

 

Maria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, care signore cicciottelle che passate di qui, come vi hanno lasciato

le feste? Con tanta voglia di abbuffarvi ancora alla faccia di quell'odiato

accessorio che avete in bagno che non segna mai il numerino che vorreste, o con

la determinazione di trascorrere le prossime settimane in meditazione

trascendentale sulle vostre colpe mangerecce con la sola compagnia del

"bifidus attivo" per ritrovare la "vostra regolarita"?

Ma siete davvero convinte, o quando immergerete il cucchiaino in quella

cremina bianchiccia e insapore il vostro "pancione" si contrarrà

spasmodicamente al lussurioso ricordo di lasagne ripiene di ogni ben di Dio,

di spaghetti con le vongole "sciuliarielli, sciuliarielli", di fritture di pesce

grondanti olio, di fette di pandoro spalmate con la nutella, di burrosi tranci

di cassata, di bignè che quando li addentate vi cola la crema sul mento e......

Oppure, prese da un istinto feroce di autolesionismo, vi metterete davanti allo

specchio con quel vestitino che vi tira da tutte le parti e nel quale proverete a

battere il record mondiale di apnea?

O, masochisticamente, per farvi coraggio comincerete a pensare che tutte le

vostre amiche longilinee e filiformi si stanno dando alla pazza gioia facendo

razzia di abitini attillati, minigonne di pelle e leggins cuciti addosso, il tutto

condito con i saldi, e voi vi dovrete accontentare  di qualche classico capo retrò dal

colore rigorosamente nero, grigio, blu o marrone acquistato senza entusiasmo

in quei negozi che, eufemisticamente, si definiscono per "donne morbide"?

Ma avete mai visto un manichino con forme "morbide"?

Nooooooo, anche loro hanno la taglia 42!

Allora, vi chiederete, qual'è la soluzione di questo amletico dilemma?

Mettersi a dieta rigorosa e, in maniera direttamente proporzionale,

perdere i chili e con essi il sorriso e il buonumore, o tenersi le morbide

rotondità e continuare ad essere le donne "speciali" che siete?

Maria

 

 

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