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VORREI  ESSERE

 Vorrei essere il mare in tempesta

che aggredisce, potente,

gli immutabili scogli.

Vorrei essere

un cavallo selvaggio

che lascia impronte

nella terra umida.

Vorrei essere

un anonimo pesce,

privo della malefica

forza delle parole.

Ma vorrei anche

essere musica,

per diffondere nel tempo

echi infiniti.

E vorrei essere

un fiore

per nascere e morire

in un giorno.

Vorrei essere

la sfida di una montagna.

la profondità di un lago,

la tenerezza di un prato,

il mistero del deserto.

Vorrei essere la Bella,

ma anche la Bestia,

vorrei essere l’Inferno

e anelare al Paradiso.

Ma, forse, come gli altri,

sono tutto questo.  

 

AUTOSTRADA

Lo stereo dell’auto

gracchia insulse canzoni,

per coprire il fragore

del silenzio.

Gli occhi fissi

a interpretare

le magiche forme

delle nuvole,

mentre la mente vaga

oltre il fiume

di umanità

in movimento,

e il cuore scoppia

di cose non dette,

di spiegazioni mai date

e mai ricevute.

Intrappolata nel traffico

di desolate sensazioni,

l’anima annega

in un gorgo di solitudine.

MARIA 

 

DESERTO

 Il mio cammino è come

un deserto senza vento, dove

nemmeno una duna si forma

per seppellirvi il cuore.

E continuo, passo dopo passo,

con stanchezza infinita,

a trascinare con me

questo peso dolente

che vorrei non possedere.

Potessi incontrare

un pellegrino

a cui regalarlo,

o scambiarlo col sorso

di un’acqua che plachi

questa arsura d’amore!

Ma la mia fede è logora

e sento, con ineluttabile certezza,

che, pur nel momento

in cui finirà di pulsare,

continuerà a dilaniarmi

questo eterno, infinito dolore!

 MARIA

 


IL SILENZIO

Quassù, sulla collina,

nel mio eremo

desiderato e provvisorio,

qui, tra le quattro mura

della mia casa di bambole,

fisso il soffitto,

unica barriera

tra me e le stelle

che trafiggono il cielo.

L’aria è intrisa di silenzio,

legame impalpabile

tra me

e la natura che mi circonda.

Un silenzio presagio di verde,

di canti di uccelli,

di frinire di cicale,

di fiori appena sbocciati.

Un silenzio che,

generosamente,

mi rende partecipe

di tutto questo.

Il tuo, invece,

è come una fredda,

implacabile mano

che mi allontana da te

nel momento in cui

ho più bisogno di essere

tra le tue braccia.

MARIA

 

 

ILLUSIONE

Corri, cavallo bianco,

verso paesaggi sereni,

lascia dietro di noi

le nuvole incombenti.

Varca, per un istante,

l’irreale confine

che separa quel che è

da ciò che potrebbe essere.

Poi, con piccolo trotto,

riportami indietro.

E, forse, rivedrò con gioia

l’ombra che mi attende

dietro la finestra illuminata.

MARIA

 

INTERROGATIVI

 Desiderio soffocato

di ritorno

ad acque conosciute,

rimembranze lattiginose

di utero materno.

Ma ci fu mai

una madre,

o solo un antro noto

di nutrimento

e di dolore?

Luoghi conosciuti

e insondabili

dove voler rifugiarsi

e da dove poter fuggire.

Io, sono proprio io,

un’entità irreale

che non sa dove andare

né con chi?

In un qualche tempo

tornerò

da dove sono venuta.

Ma lascerò impronte

che evochino

aneliti di tenerezza

e certezze di solitudine?

Chi vorrà scoprirlo,

non è

di questo mondo!

MARIA

 

 

LACRIME

 Ho annegato la mia vita

in un mare di lacrime.

Gonfie di rabbia,

di orgoglio ferito,

di disperazione.

Ma, con dentro di sé,

piccole perle di speranza.

Di esse,

contro ogni logica,

mi sono adornata.

E, giorno dopo giorno,

goccia dopo goccia,

la loro lenta erosione

ha scavato

fin nel profondo.

E una luce

si è spenta,

per sempre!

MARIA

 

 

MALINCONIA

Sola, sul divano troppo grande,

con il corpo e il cuore sospesi

sulle dolci note

di un notturno di Chopin,

mentre lui dorme

il sonno del giusto

nello stanco letto

del nostro matrimonio.

Sono sola

dentro la musica,

delusa,

ad attendere emozioni

che sono esistite

solo nella mia fantasia.

Pazza fantasia,

che non si stanca mai

di ricreare nella mente

ricordi irreali,

e, nel corpo, sensazioni

che non hanno più memoria.

La musica è finita,

ma l’aria è ancora piena

delle note

della mia sciocca nostalgia.

Perdonami, o Dio,

per questo mio cuore

che non sa invecchiare!

MARIA

 

MATURITA’

Che cos è mai il tramonto,

se non l’esatto

contrario dell’alba!

E cos’è mai la nostra vita

se non l’incontro

tra due toni di azzurro!

Se avessimo,

in un’ora buia,

la coscienza di ciò,

capiremmo che non c’è

soluzione di continuità

tra il sole che si protende

verso il cielo,

e l’identico sole

che si immerge

nell’orizzonte.

Poiché cielo e mare

sono egualmente vita e se,

delle grandi altezze

pensiamo di aver scoperto tutto,

delle misteriose profondità

non sappiamo ancora nulla.

Lo splendore sfacciato del mattino.

esalta l’orgogliosa forza vitale,

come l’ora tenera e discreta

del crepuscolo,

arricchisce di dolcezza l’anima!

MARIA

 

 

MORTE

Penso spesso alla morte

nelle mie notti

di cupa solitudine,

e mi chiedo se,

dopotutto,

ci sia tanta differenza

tra queste e quella.

La morte è silenzio,

è abbandono, è vuoto,

e con ciò

io convivo ogni giorno.

Ma essa è pur anche

assenza di dolore,

di umano tormento,

promessa di pace:

e a ciò

io anelo ogni giorno!

 MARIA

 

 

RELATIVITA’

 In questa notte estiva

guardo il cielo

ricamato di nuvole

dalle quali, ogni tanto,

fanno capolino

la luna e una stella,

solitaria come me.

Mi confronto con l’immensità

domandandomi

che diritto ho io,

puntolino infinitesimale

del grande disegno,

di soffrire per piccole cose,

di desiderare piccoli doni

da questo male infinito

che chiamano vita.

Ma, all’improvviso,

il cuore riprende

il sopravvento sulla ragione,

e, mentre nei miei occhi

si stempera

la grandiosità del cielo,

tornano ad allargarsi

i confini

della mia solitudine.

 MARIA

 

RICHIESTA DI AIUTO

 

Sempre, in mezzo alla folla,

il mio sguardo ha vagato

alla  ricerca di uno sguardo,

la mia anima si è protesa

a cercarne un’altra

a cui intrecciare le dita,

la mia mente ha volato

per incontrarne un’altra

che ne fosse l’immagine,

il mio cuore si è aperto

per far posto a un altro cuore:

la risposta è stata spietata!

 

MARIA

 

RIMPIANTO

Tremo di rabbia

e di frustrazione

pensando

Che attraverserò la vita,

senza poter donare

la dolcezza, l’amore,

la passione, la tenerezza

di cui mi sento colma

fino a morirne.

Ma nessuno, mai,

ha voluto avventurarsi

dietro la maschera

della freddezza,

dell’indifferenza,

della falsa rassegnazione,

per scavarmi nel cuore

e far suoi questi tesori.

Oh, quanto avrei potuto dare,

se mi avessero dato!

 MARIA

 

 

RISVEGLIO

Sempre la mia anima

è imbrigliata

in lacci di seta

resistenti come ferro.

E voi, tenebre,

amiche e nemiche

delle mie assurde notti,

li sciogliete e li riannodate

a vostro piacimento.

Poi, la spietata

luce dell’alba

risucchia il mio essere

da luoghi fantastici

e terribili,

e mi annuncia

che è già tempo

di indossare

la maschera.

 MARIA

 

 

SEGRETI

 Voglio mettere

un catenaccio al mio cuore,

per tenervi ben chiusi

i segreti che nessuno

vuole ascoltare.

Perché, se pur uno

riuscisse a sfuggire,

gli altri, come un fiume in piena,

romperebbero gli argini del dolore

che il mio petto comprime.

E’ finito

il tempo di sperare

che qualcuno

mi ami talmente

da togliermi,

ad una ad una,

con infinita pazienza,

le spine conficcate

nell’anima.

MARIA

 

 

SOGNI

 Ho sognato di amore,

ho sognato di complici sguardi,

ho sognato di parole

che andassero

dal mio cuore al tuo.

Ho sognato di anime

che si specchiassero

l’una nell’altra.

Ho sognato carezze

che lenissero

Il tormento dell’anima.

Ho sognato braccia

che allontanassero

i fantasmi della notte.

Com’è diverso il sogno

dalla vuota realtà,

e quanto poco

basterebbe, invece,

per sognare ancora.

Quanto poco

basterebbe

per sentire il dolce sapore

della felicità!

 MARIA

 

 

SOLITUDINE

 Nel letto disfatto

della mia solitudine,

il corpo evoca

carezze dimenticate,

e il cuore,

parole di un idioma

caduto nell’oblio.

Gesti stanchi,

privi d’intenzione,

ricordano un giocattolo

con le batterie scariche.

Non più tenerezza,

non più passione.

E sento la mia anima

anelare ad uno sguardo,

i miei muscoli spasimare

nell’epidermico ricordo

d’un abbraccio.

Eppure dice che mi ama!

Dunque, perché affetto

se esiste amore,

perché casuali carezze

se esiste passione,

perché labbra mute

se esistono parole.

E’ giusto accontentarsi?

Eppure, mio Dio,

alla fine di questa vita,

non me ne darai un’altra

da vivere con più amore.

Tanto valeva, allora,

che non mi dessi

nemmeno questa

che mi spacca il cuore!

 MARIA

 

SUICIDIO

 Due o tre volte

la mia mente cominciò

a giocare

con l’idea del suicidio.

Due o tre volte

non feci in tempo

a riunire le briglie

dei miei pensieri impazziti.

Ma non ebbi il coraggio

di recidere i fili

con cui ci tiene avvinti

l' Eterno Burattinaio.

Per questo mi trovo

ancora qui,

ad urlare, silenziosamente,

nel mio inferno privato.

 MARIA

 

TENTATIVO

Sola nella stanza,

oppressa dal silenzio

di questo mondo d’ombra,

tento affannosamente

di riunire i miei pensieri,

come biglie di vetro

sparse sul pavimento.

Cerco invano

il filo invisibile

che dovrebbe collegarli

in una logica normale.

Ma cosa c’è di consueto

in una vita senza suoni

di dolcezza o di collera,

di conforto o di disperazione?

E mentre la mia mente

ha coscienza di essere

arrivata al capolinea,

la mia anima continua

la sua irragionevole corsa

verso il nulla.

 MARIA

 

VIAGGIO

 Quante volte ho sognato

di spiegare candide vele

sul mare in tempesta,

per andare alla ricerca

dei miei giorni perduti.

Di addentrarmi

in caverne misteriose

per ritrovare scrigni

colmi di serenità.

di amore, di gioia.

E poi, tornare,

per mostrarmi adorna

di splendenti monili,

che distogliessero gli sguardi

dal mio cuore di pietra.

 MARIA

 

 

 

 

 

 

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