Festa di Halloween: i più
scettici non la mandano giù. Morti viventi, streghe e ragni killer, zucche
intagliate, lanterne fantasma e bambole assassine. Halloween è una festa amata e
odiata dagli italiani. Apprezzatissima dai più piccoli, snobbata da intere
generazioni, nonostante proliferino eventi a tema, capi modaioli ispirati al
genere e viaggi nel segno del brivido. Una ricorrenza che prende spunto
dalle leggende irlandesi, ma ha una sua storia tutta italiana. Halloween è un
fenomeno che importiamo dagli Stati Uniti. Torna come se fosse nuovo, ma è di
origine europea. In passato c'erano questue e rape intagliate anche in Italia,
racconta Giancarlo Baronti, docente di discipline antropologiche all'università
di Perugia, il quale ci spiega come scheletri e streghe non siano costumi
così esotici. In Umbria, ad esempio, fino al secondo dopoguerra, i bambini si
mettevano la farina in faccia per rappresentare i morti. Piccoli mascherati che
simboleggiano i defunti. Halloween nasce proprio per" controllare" il ritorno
degli antenati. La zucca luminosa, aggiunge il professore, è un segnale. E' come
se dicessimo ai morti: Noi ci alziamo presto (perchè il primo novembre c'era la
messa alle 4), e vi facciamo trovare i letti rifatti in cui stendervi e delle
buone cose che potete mangiare. Perfino"dolcetto o scherzetto", formula italiana
del "trick or treat"
anglosassone, trova nelle diverse regioni le varianti arcaiche e nostrane. In
Sardegna Su mortu mortu permetteva ai bambini di ricevere frutta di stagione,
castagne e mandorle. Doni per le povere anime del purgatorio perchè in alcune
zone d'Europa i regali, per tradizione, non si fanno a Natale, ma il giorno dei
morti. Gli studiosi si dividono: festa dell'occulto per alcuni, di buon auspicio
agricolo per altri. Ma Halloween, nel nome e nella sostanza, è soprattutto il
giorno che precede la festa di Ognissanti. Un momento di contatto con l'aldilà
tra ironia e memoria, per non dimenticare i nostri antenati. (dal web)
Ormai
Halloween è una festa globale che unisce tutte le razze e le etnie, seconda nel
mondo solo al Natale. Forse parchè, mettere in scena per una notte un mondo
oscuro fatto di streghe, folletti e vampiri assetati di sangue ci fa esorcizzare
la paura di quei mostri che popolano la nostra vita reale. Che non sono
necessariamente mostri in carne ed ossa, anche se di quelli c'è grande
abbondanza, ma astratte aberrazioni come le guerre, la fame, la disoccupazione, la perdita dei valori, la
costante distruzione del pianeta. Allora, se per una magica notte ci prende il
desiderio di far noi paura agli altri, di esercitare il ricatto di"o mi dai il
dolcetto o ti faccio un brutto scherzo", situazioni che, in ben altri tragici
termini esistono nella vita quotidiana, permettiamoci queste ore di follia per
poi tornare buoni quando, alle prime luci dell'alba, le fiammelle ardenti
all'interno delle zucche ghignanti si spegneranno!
Maria Letizia
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